A sette anni dal grande incendio riapre la pineta Ramazzotti di Lido di Dante

Sono possibili le visite guidate. I carabinieri forestali: «I giovani pini hanno raggiunto i cinque metri di altezza, la ripresa vegetativa è ormai affermata»

Pineta Ramazzotti Dopo L Incendio

La pineta dopo l’incendio

Bruciò il 19 luglio del 2012 in uno dei più vasti incendi dolosi che hanno interessato un’area verde nel territorio Ravennate. Da allora la pineta Ramazzotti è stata chiusa, per permettere una sua rinascita senza la presenza umana. Dal 2 agosto però riaprirà, sebbene solo con visite guidate, in quella che burocraticamente viene definita “fruizione regolamentata”. A permetterlo è stato un accordo tra i carabinieri per la Biodiversità, il Parco del Delta e il Comune di Ravenna.

A distanza di alcuni anni dall’incendio la ripresa vegetativa è visibile e tale da permettere nuovamente la fruizione dell’area, adeguatamente regolamentata. Decisivo per la riapertura l’intervento del Comune di Ravenna che ha realizzato passerelle in legno che separano la fascia boscata dalla spiaggia. Il tenente colonnello Giovanni Nobili, del Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina sottolinea:  «È possibile affermare che, successivamente al devastante incendio che il 19 luglio 2012 distrusse circa 65 ettari della pineta Ramazzotti, producendo profonde modifiche agli habitat, la ripresa vegetativa delle zone percorse dal fuoco può ormai considerarsi affermata, con i giovani pini che hanno ormai raggiunto i 4-5 metri di altezza. Ciò permette di poter nuovamente fruire dell’area, seppur con una adeguata regolamentazione. Lo strumento gestionale proposto è il risultato di un processo di valutazione dei diversi aspetti che concorrono a garantirne la sostenibilità, non ultima l’esigenza di equilibrare tale regolamentazione a nord come a sud del torrente Bevano, affinché per le due aree risulti similare e coerente».

«Grande soddisfazione» viene espressa dal sindaco Michele de Pascale secondo cui restituire alla comunità «un luogo così profondamente ferito mi riempie di orgoglio per il lavoro che tutti i soggetti coinvolti hanno svolto per favorirne il naturale sviluppo e conservarne la biodiversità. È un patrimonio ambientale unico, che va certamente preservato, ma del quale è importante far conoscere a tutti, cittadini e turisti, la straordinaria bellezza, anche perché attraverso la comprensione della sua unicità possano diffondersi sempre più comportamenti corretti e rispettosi nella sua fruizione».

Le modalità di visita alla pineta Ramazzotti

Durante il periodo della nidificazione del fratino, dal 1 marzo – 15 luglio (salvo l’eventuale protrarsi della fase di nidificazione) sono previste solo visite guidate a piedi nei giorni di martedì, venerdì, sabato e festivi, ad orari prefissati o su prenotazione, limitate a massimo due gruppi in una giornata, composti al più da 30 persone, salvo motivate deroghe. L’autorizzazione all’accesso da parte di guide qualificate a capo del gruppo, è rilasciata dal Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina a seguito di richiesta presentata con adeguato anticipo.

Nel restante periodo dell’anno, dal 16 luglio (salvo proroghe) al 28 febbraio, il transito a piedi o in bicicletta è consentito nei giorni di martedì, venerdì, sabato e festivi, esclusivamente lungo l’itinerario ciclopedonale (eccetto visite guidate con itinerario più ampio), fino alla torretta di avvistamento posta alla foce del fiume Bevano, nelle seguenti fasce orarie:

· dalle ore 8 alle 20, da luglio a settembre compresi

· dalle ore 9 alle 17, da ottobre a febbraio compresi

Gli ingressi alla porzione di Riserva accessibile con limitazioni sono indicati nella planimetria riportata sui cartelli di ingresso all’area.

L’accesso a cavallo è consentito, solo al di fuori del periodo di nidificazione col medesimo calendario per la libera fruizione, tramite gli ingressi indicati in planimetria, ma il transito è consentito esclusivamente lungo il percorso denominato itinerario solo equestre, previo rilascio di specifica concessione del Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina. L’accesso è consentito fino ad un massimo di due gruppi per settimana costituiti da massimo 15 unità e i cavalli dovranno procedere al passo.

Sono sempre liberi l’accesso e il transito in tutti i periodi dell’anno, invece, in via Fosso Ghiaia fino al cancello d’accesso alla foce del Bevano, in via Catone, in via della Sacca e negli stradelli che portano ai campeggi.

Durante tutto l’anno, l’accesso alla spiaggia resta regolamentato dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Stazione Pineta di Classe e Saline di Cervia del Parco Regionale del Delta del Po Emilia-Romagna e dalle Misure Generali e Specifiche di Conservazione del Sito di Interesse Comunitario Ortazzo Ortazzino e Foce Torrente Bevano.

Per autorizzazione all’organizzazione di visite guidate:

Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità di Punta Marina

0544 437379 – 437398

Per prenotare una visita guidata:

Centro Visite Cubo Magico della Bevanella

335 5632818 – 0544 529260

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Al Labirinto Dedalo arriva La Réunion Country più grande di Romagna

Una vera e propria Reunion che vedrà  riuniti ai piedi del Labirinto più Grande d’Europa, i più importanti  rappresentanti del genere. Tutto avrà inizio  alle 18,30 ed entrerà nel  vivo alle 21,15 con l’esibizione dei Cadillac Ranch, la prima e unica  orchestra da ballo Country in Romagna, con una esperienza pluriennale  nella realizzazione di eventi nazionali. Una serata di musica dal vivo  e ballo country, con la collaborazione delle migliori scuole di ballo.

Un serata unica dove ci sarà la possibilità di fare un pic-nic o di  degustare della ottima salsiccia e piada, come si faceva da ragazzi, e  a mezzanotte ingresso al Labirinto in notturna. Una esperienza unica  a vivere in compagnia. Portate una torcia.

LABIRINTO DEDALO
www.labirintodedalo.it

via Argine Destro Savio, 17
Milano Marittima Nord

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Viva Dante 2019. Cento appuntamenti a Ravenna tra fine agosto e dicembre: letture, conferenze, spettacoli, mostre e tanto altro

Si chiama Viva Dante 2019 – come il discusso marchio che ha vinto la gara indetta per il logo delle celebrazioni del settimo centenario – il cartellone delle tante iniziative dedicate da Ravenna a Dante in autunno. Ma così tante come quest’anno, oltre 100. Quasi una sorta bulimia culturale nel segno del Sommo Poeta. Per testimoniare una volta di più che Ravenna vuole onorare Dante più di tutte le altre città.

La presentazione del programma questa mattina 26 luglio alla Sala Dantesca della Biblioteca Classense con il Sindaco Michele de Pascale, l’Assessora alla Cultura Elsa Signorino e l’Assessore regionale al Turismo Andrea Corsini. La sua presenza si spiega soprattutto con il fatto che la Regione ha stanziato già 1,5 milioni di euro per le celebrazioni dantesche di Ravenna 2021. E questa è sicuramente una buona notizia.

Ma torniamo a Viva Dante 2019. In tre mesi, dal 25 agosto al 10 dicembre, quasi cento appuntamenti, promossi da 48 soggetti diversi in 32 spazi, e soprattutto oltre cento tra studiosi, artisti e giornalisti coinvolti e migliaia di cittadini partecipi. Questi i principali numeri della rassegna autunnale 2019 snocciolati dall’Amministrazione, frutto di un prezioso lavoro di coordinamento e produzione culturale del Comune di Ravenna. Il programma presenta appuntamenti di grande interesse, dedicati ad ogni tipo di pubblico, ed è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna che ha stanziato per Ravenna, nel triennio 2019-2021, si diceva, un milione e mezzo di euro a sostegno delle attività di valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale legato a Dante.

Tra le conferenze, 36, si segnalano i tanti appuntamenti nell’ambito del ricchissimo programma di “Dante 2021” organizzato da Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e Accademia della Crusca, tra cui la conversazione tra il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e Antonio Patuelli (13 settembre ore 17 sala Dantesca della Classense) e le “Letture Classensi”, contributo di altissimo prestigio agli studi danteschi internazionali, dove l’evento conclusivo vede la presenza del premio Strega Helena Janaczek (7 dicembre ore 17 sala Dantesca).

Emerge la ricchezza della proposta di spettacoli e concerti, ben 20. Tra questi la lezione spettacolo di apertura della Scuola estiva internazionale in studi danteschi, “L’umanista nel regno dei morti” (26 agosto ore 21 sala Muratori della Classense) dove la storia diventa narrazione avvincente; l’“OltreDante”, dove cento cittadini leggono i cento canti della Commedia (1-3 settembre dalle 18 nel cortile della Prefettura e agli Antichi Chiostri Francescani), i giovani della scuola che presentano all’Almagià il frutto dello studio e del lavoro del progetto “Dante a scuola con noi” (giovedì 26 settembre Almagià) e l’avvio del progetto triennale di Ravenna Teatro “Maestri per Dante” che prevede la residenza di grandi protagonisti del teatro contemporaneo; il 26 novembre inizierà Toni Servillo con lo spettacolo “Elvira” (teatro Rasi ore 21).

Il cuore degli eventi danteschi è l’Annuale di Dante, domenica 8 settembre a partire dalle 9, suggellato dall’offerta dell’olio per la lampada votiva alla Tomba. In questa cerimonia è racchiusa l’intera vicenda storica del poeta e dunque delle terre che sono state attraversate in vita e cantate nel poema sacro. Per questo sono stati invitati a essere presenti i sindaci delle città cantate nell’opera o rilevanti per la biografia e la fortuna dantesca, oltre un centinaio. Il corteo, che ha una tradizione antica, quasi 70 anni, sarà punteggiato di poesia, versi e cori, grazie alla collaborazione con il Teatro delle Albe. La pluripremiata compagnia ravennate ha dato vita infatti allo straordinario progetto, realizzato su commissione di Ravenna Festival, “Inferno, Purgatorio e Paradiso. Chiamata Pubblica”. L’itinerario sarà articolato attraverso cori di cittadini, che fungeranno da segnatempo per gli artisti Ermanna Montanari, Marco Martinelli e Sandro Lombardi, chiamati a scandire i momenti salienti della celebrazione. A Lucia Battaglia Ricci il compito di restituire con le immagini il miracolo della poesia dantesca attraverso il “commento figurato”. L’arcivescovo di Firenze, cardinal Giuseppe Betori, in suggello al legame profondo tra le città a cui si legano la nascita e la morte del più grande poeta dell’Occidente, sarà officiante della “Messa di Dante”.

La basilica di San Francesco ospita altri eventi di grande valore simbolico, a partire dal “Transitus” (13 settembre ore 21) in coincidenza con la notte della morte di Dante, con la presenza del presidente della Cei cardinale Gualtiero Bassetti; e “La Divina Commedia nel mondo”, rassegna internazionale ideata da Walter Della Monica, a cui verrà conferito il Lauro Dantesco ad honorem, dedicata nel 2019 allo spagnolo (20 settembre alle 21). Sempre guardando il mondo, la sera del 31 ottobre con “Dante a Ravenna. La Commedia nel mondo” studenti di origine straniera leggeranno l’ultimo canto dell’Inferno nella loro lingua.

Delle 11 mostre si segnalano la sfida con i linguaggi della street art e dell’illustrazione di “Dante Plus” di Bonobolabo suggellata dal tributo al volto di Dante di Milo Manara (chiostri dell’Oriani, dal 6 settembre) e il percorso fotografico di “Dante Esule” di Giampiero Corelli, che nella dimensione itinerante che lo contrassegna parte dal porto (21 settembre ore 17 piazzale Tcr). Spazio a Dante anche nel programma di RavennaMosaico con un tributo di Riccardo Zangelmi in un percorso creativo attraverso i mattoncini Lego e con “Opere dal Mondo” (Mar e palazzo Rasponi, dal 4 ottobre).

Le 18 proposte di itinerari e laboratori permetteranno ad adulti e bambini di conoscere i luoghi danteschi fino ad addentrarsi nelle pinete, di creare mosaici a partire dalla collezione del Tamo dedicata alla Commedia e di entrare nel cuore della produzione musiva delle botteghe.

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MUSICA Fino al 2 agosto l’Accademia di Muti emoziona l’Alighieri di Ravenna con Le nozze di Figaro

E sul podio e al pianoforte, sempre sotto l’ala di Muti, si avvicenderanno i giovani direttori (il tedesco David Bui, l’italo-tedesco Nicolò Foron, l’austriaco Felix Hornbachner, Lik-Hin Lam e Jiannan Cheng dalla Cina) e maestri collaboratori (le italiane Veronica Cornacchio e Clelia Noviello Tommasino e Daniel Strahilevitz, di nazionalità spagnola, sudafricana e israeliana).

Italian Opera Academy

Inaugurata a Ravenna cinque anni fa – secondo un modello che Muti ha poi sperimentato anche in Giappone – la sua “scuola d’opera” è da una parte l’opportunità per giovani direttori e maestri collaboratori – questi ultimi figura pressoché sconosciuta al grande pubblico ma fondamentale nella preparazione dello spettacolo lirico – di poter raccogliere direttamente quelle indicazioni e quei consigli preziosi che possono sgorgare solo da una straordinaria esperienza; dall’altra un’occasione unica per il pubblico di assistere in teatro al processo di costruzione di un’opera, dalla presentazione del soggetto e dei temi portanti alla preparazione al pianoforte delle singole voci, fino al lavoro in orchestra e all’esecuzione in forma di concerto di brani selezionati, affidata mercoledì 31 luglio alla direzione dello stesso Muti e venerdì 2 agosto invece agli allievi.

Non deve stupire che, dopo aver lavorato nelle scorse edizioni su opere di Giuseppe Verdi (Falstaff, Traviata, Aida e Macbeth), la scelta sia ora andata a Le nozze di Figaro, che – come tutta la trilogia dapontiana che si completa con Così fan tutte e Don Giovanni in cui la musica di Mozart si innesta appunto sui libretti di Lorenzo Da Ponte – è a tutti gli effetti un’opera italiana. Anzi, come spiega lo stesso Muti, “si tratta di un regalo che Mozart fa al repertorio italiano, perché non c’è dubbio che si tratti di un capolavoro italiano. Non solo perché composto su un libretto poetico nella nostra lingua, ma perché testimonia di quanto Mozart non solo parlasse e conoscesse l’italiano, ma avesse capito fino in fondo l’incedere tipico della nostra pronuncia, la melodia e il ritmo delle parole, il filo espressivo che attraversa le frasi, sia nei recitativi – che poi saranno l’esempio per la perfezione di quelli verdiani – sia nelle arie”.

L’intreccio delle Nozze sarà quindi il banco di prova per entrare nei meccanismi interpretativi dell’opera italiana, attraverso la lezione di chi, come Riccardo Muti, ha avuto a propria volta la fortuna di apprenderne i segreti da un maestro quale Antonino Votto, a lungo collaboratore di Arturo Toscanini, diretto depositario del lascito verdiano. “Mi sento in dovere di trasmettere ai giovani – ha spiegato più di una volta Muti – il metodo e gli strumenti che hanno permesso a me di arrivare fin qui, in particolare credo si debba recuperare la capacità, troppo spesso dimenticata, di concertare, ovvero di costruire la regia musicale di un titolo lavorando a fondo con i cantanti al pianoforte, o ragionando con l’orchestra sulle caratteristiche e sui dettagli anche della partitura”.

Del resto, quello della formazione e della trasmissione del sapere ai giovani è un punto fermo nell’attività di Riccardo Muti: lo testimonia l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini nata per suo volere ben tre lustri fa. Un’orchestra da cui sono passati finora oltre 700 giovani musicisti, in molti casi poi approdati alla professione presso alcune delle più importanti compagini europee, e che anche in questa occasione sarà lo strumento su cui i giovani direttori potranno esercitarsi; potendo contare, inoltre, su un organico arricchito della presenza di Li-Kuo Chang, prima viola della Chicago Symphony Orchestra.

L’edizione 2019 dell’Accademia è realizzata con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, del Comune di Ravenna e grazie al contributo di sponsor che sostengono questo progetto formativo: Fondazione Raul Gardini, Barilla, Allianz Bank, Rosetti Superyachts, Gruppo Maggioli, Coop Alleanza 3.0 e The Shilmann Foundation; media partner QN. Si ringraziano inoltre la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Il concerto conclusivo dei giovani direttori selezionati – in programma il 2 agosto al Teatro Alighieri – sarà inoltre dedicato allo IOR (Istituto Oncologico Romagnolo) di cui ricorre quest’anno il quarantennale dalla fondazione.

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